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TALLULAH BANKHEAD LA DONNA CHE AMAVA STUPIRE

Non sempre si resta nella memoria del cinema, per i film fatti, ma forse più per le leggende che si creano attorno ad un certo personaggio, che a suo malgrado, anche se mettendoci tutta l’anima, i suoi film non se li ricorda nessuno, ma le sue storie tutti se le ricordano. E’ il caso Tallulah Bankhead, una che se pur avendo un discreto curriculum cinematografico, resta famosa per le controversie che ha creato nell’ambiente del cinema. Tallulah Brockman Bankhead classe 1902 cresciuta in Alabama, non aveva mai conosciuta la madre perché morta di parto, mentre il padre, noto negli ambienti politici locali, la voleva lontana dai problemi e per questo l’ aveva fatta crescere nelle scuole delle suore, sperando in un futuro da novizia. Il suo nome era dovuto alle famose cascate Tallulah della Georgia. Già a sedici anni, aveva capito che la recitazione sarebbe stata il suo futuro e dopo aver vinto un concorso locale di bellezza, venne mandata a New York, dove cominciò i primi passi a Broadway e dove andò a vivere dalla zia per essere sotto stretta sorveglianza. Per scappare dalle grinfie della famiglia, si trasferì con la scusa del lavoro in Inghilterra dove ricominciò ancora con il teatro e dove si sposò, ma solo per pochi anni, perché già aveva capito, che a lei gli uomini non le interessavano più di tanto, ma che le donne potevano interessarla di più. Tornò in America e si trasferì ad Hollywood dove cominciò ad avere i primi ruoli chiave. Ma nei vari set era molto più conosciuta per i problemi che dava, uno su tutti, non usava mai biancheria intima e dunque per i registi diventava difficile girare certe scene, senza che niente si vedesse. Non solo, ma amava stare nuda, stava spesso nuda sul set, stava spesso completamente nuda alle feste degli amici e stava nuda in tantissime occasioni, dove non lo si dovrebbe essere. Era anche membro di un gruppo segreto, di lesbiche, che poi così segreto non era, la sua storia più famosa fu con Mamy di Via col vento, non solo perché erano due donne, ma Hattie McDaniel era anche afroamericana perciò il chiacchericcio ormai era all’ordine del giorno. Fumava anche cento sigarette al giorno, poi ci furono anche tante altre storie tra qui quella stretta amicizia con Zelda Fitzgerald, tanto che Disney si ispirò a lei per il ruolo di Crudelia della Carica dei 101. Amava chiamare tutti dahling, uno storpiamento di darling, perché non si ricordava mai i nomi di nessuno, una cosa che negli anni diventò non solo sua caratteristica, ma fu un tormentone per tutti, soprattutto quelli che la prendevano in giro. La sua carriera ebbe anche diverse battute d’arresto, ma finì con la televisione negli anni sessanta con il ruolo di Black Widow nella serie tv di Batman. Con tutte le sigarette che fumava all’età di sessantasei anni, si spense per un enfisema polmonare e venne sepolta a New York. Insomma una vita tra genio e sregolatezza e dove per la morale di allora, era davvero un bel problema averla sui set e forse per questo, non ha mai avuto il meritato successo.

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