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JENNIFER JONES DA SANTA AL BARATRO

Succede che un personaggio resti per sempre incollato addosso ad un attore e che il pubblico poi negli anni, resti sempre fedele a quell’immagine che lo ha reso famoso. Per molti artisti questa è una lama a doppio taglio e soprattutto quando, porti sullo schermo un personaggio femminile legato alla religione o alla spiritualità è difficile che anche la propria vita privata non scivoli su questo ideale. E’ successo a Jennifer Jones, che se pur di grande talento, si è rovinata con il personaggio di Bernadette, storia di colei che parlò con la Madonna, un personaggio esistito veramente e diventato di culto per tutta la religione cristiana e cattolica. Phylis Lee Isley in arte Jennifer Jones nata In Oklaoma sognava fin da bambina il palco e anche se sposata giovanissima con Robert Walker, pianificò il suo trasloco a Chicago, proprio per avere molte più possibilità nel campo teatrale. Ma non era così facile e per pagare le bollette, divenne modella di guanti e sciarpe per alcune pubblicità ed in seguito, grazie alla sua bella voce, calma e tranquilla, venne chiamata per dare la voce a delle pubblicità radiofoniche. Continuava però sempre a fare dei casting, dai quali usciva sempre piangendo e ne usciva pure mortificata, perchè non era abituata alle maniere poco garbate di quegli addetti al lavoro, che avrebbero dovuto giudicarla. Quasi per caso si presentò ad un casting, un casting che vedeva tutte le giovani promesse scalciare per quella parte, la Bernadette, film basato sulla vera vita della mistica che vide la Madonna nella città di Lourdes. Vinse lei e l’anno dopo, per questa parte, si portò a casa un Oscar, nel giorno del suo stesso compleanno. Ormai sulla cresta dell’onda nessuno la poteva più fermare. Ed invece non fu proprio così, per prima cosa lasciò il marito per l’amante e ovviamente per l’epoca e per le idee bigotte della middle class, fu uno scandalo. In più lasciò pure i suoi figli al padre, come voleva la legge, aggravato dal fatto che in seguito, il marito per disperazione divenne un alcolizzato e morì poco dopo. Insomma se da parte era una santa, dall’altra era considerata una diavolessa. Se pur dotata di ottimo talento ed infatti negli anni seguenti ebbe ancora nominations all’ Oscar, i produttori non la vedevano di buon occhio perché avevano paura di perdere soldi a causa sua e dei suoi gossip. A suo malgrado stava pagando un duro prezzo ed essere una donna, non solo la carriera stava per essere rovinata, ma per il pubblico bigotto, doveva essere punita anche come madre perciò solo togliendole i figli, avrebbe espiato le sue “colpe”. Le parti che le davano erano sempre più minori e neanche la morte del nuovo marito avvenuta nel 1965, non riuscì a far dimenticare quel chiacchericcio che si era formato attorno a lei. Ma i drammi nella sua vita arrivarono da tutte le parti, la figlia, due giorni dopo la festa della mamma, si suicidò e non riuscendo a rimettersi in sesto, tentò anche lei il suicidio nel 1967, con una overdose di pillole in un hotel di Malibù, rimanendo in coma per diversi giorni, questo solo poche ore dopo, che il suo migliore amico, fin dai tempi di Bernadette era morto anche lui. Qualche anno dopo fu anche colpita da un cancro al seno, ma prima, dopo un lungo viaggio in India, per riuscire a sopravvivere ai suoi problemi mentali, si convertì alle varie filosofie Indiane, anche sotto influsso del nuovo marito, che capiva i suoi problemi e le diede l’idea di aprire un’associazione che aiutasse le persone colpite nella psiche dando un aiuto non solo psicologico, ma anche un punto di aggregazione con altri malati. Nell’arco della sua vita, sopravvisse a tutti i suoi tre mariti e a due dei suoi tre figli, senza contare che nel 1950 incinta di un altro figlio, arrivata a sei mesi di gestazione, il bambino nacque morto. Nel 2009 all’età di novantun anni, morì per cause naturali, ma rimase sempre e per tutti Bernadette, senza avere nessun scampo da quel’ ingombrante personaggio.

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