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COLLEN MOORE L’ATTRICE DEL CINEMA WESTER MUTO

Il cinema wester è sempre stato il dominio del testosterone, pistole e botte, ma può capitare che qualche donna, tenti la strada di questo particolare tipo di cinema. Una delle più famose è stata Sharon Stone, che negli anni novanta è stata la protagonista di The quick and the dead, con i due, allora sconosciuti, Russell Crowe e Leonardo DiCaprio. In tempi più recenti invece, sono arrivate le Bandidas, con le chica latina, Salma Hayek e Penelope Cruz, sia questo, che quello della Stone, sono conisciuti nella storia, come i più brutti film western del cinema, come se le donne, non siano in grado di fare duelli, in mezzo alla natura selvaggia e alla polvere delle strade. Ma negli anni venti, ci fu un’attrice, Colleen Moore, che negli anni del cinema muto è diventata la reginetta di pistole e cavalli, in un ambito cinematografico, dove le donne non contavano molto e dove poche, avevano la fortuna di essere uniche protagoniste. In realtà Colleen, non era l’unica protagoista, perchè tante volte condivideva lo schermo, con i colleghi maschi, ma alla fine tutti volevano lei e non altre. Kathleen Morrison, nata nel 1889, cresciuta in Michigan, in una famiglia della middle class, che la mandava a scuola dalle suore, aveva una famiglia molto unita con due genitori che si amavano molto, praticamente un’infanzia, diversissima dalla maggior parte degli attori. Fans da sempre di Mary Pickford, era chiamata dai vicini di casa per delle esibizioni caserecce e grazie allo zio, nel 1917, cominciò i primi passi nel mondo del cinema, con il suo trasferimento in California. Nel 1927 era già al top del box office e prendeva circa dodici mila dollari a settimana, una delle più alte cifre, mai percepite da una giovane attrice. Se del cinema muto wester era la reginetta, anche lei con l’arrivo del cinema sonoro, ebbe delle difficoltà, tanto che nel 1934, con il film, The scarlett letter, diede addio alla carriera di attrice. Nel resto della sua vita scrisse dei libri, ma soprattutto investì i suoi soldi a Wall Street, tanto che due dei suoi quattro mariti, erano dei broker. Fu una delle poche attrici a rimanere ricca, anche quando smise di lavorare e morì nel 1988 a causa di un cancro. Amava le favole, tanto che il suo sogno era costruire un castello come quello delle sue amate fiabe, ci lavorò per anni, creando da sola un modellino, che poi venne comprato da un museo, anche se poi il costo esorbitante del palazzo, fermò i lavori, restando solo un sogno nella sua mente.

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