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STORIA DEL DRIVE-IN

Una delle tipologie di cinema più famose è di sicuro il drive-in, anche grazie ai tanti film che gli hanno reso omaggio, come Twister o in film, ambientati negli anni cinquanta come Grease o American Graffiti. Il drive-in, non è altro che un servizio ricevuto direttamente in macchina e se negli anni venti era un’ esclusiva per i ristoranti che avevano capito le grandi entrate economiche, del cibo da asporto, ben presto anche l cinema investì in una nuova ideologia di teatro. Parcheggiare le auto e guardare un film comodamente seduti e magari anche fare ben altro, era la bizzarra idea, per vendere ancora più biglietti. Oltre al grande schermo che caratterizzava questo cinema, anche il suono doveva adattarsi alla vasta metratura dei parcheggi e dunque oltre che a delle grandi casse, si pensò ad una frequenza radio, captabile dalla macchina che emetteva le voci degli attori, mentre altre volte, dove si parcheggiava, si poteva trovare una colonnina con delle casse, che volendo potevano essere collegate con l’interno dell’auto. Il primo prototipo di Drive-in nacque già nel 1915 in New Mexico, anche se le auto erano solo per i ricchi, infatti aveva solo una quarantina di posti, l’idea prese piede anche in altri stati e pian piano questi nuovi cinema si fecero spazio in tutti gli Stati Uniti e non solo. Era facile però all’inizio perchè i film erano muti, ma poi con l’avvento del sonoro, ci furono diversi problemi per riuscire a capire come introdurre il suono nelle macchine. Si narra che il baby boom dei primi anni cinquanta, si stato proprio grazie ai Drive-in, infatti erano più usati come posti per le effusioni amorose, che per vedere un bel film, comunque sia, negli anni cinquanta ci fu un vero balzo di qualità e perciò gli incassi raddoppiavano a dismisura. A facilitarne la fruibilità, fu anche il grande boom economico, che vedeva l’avvento delle auto per tutti i ceti sociali, non più una elite per pochi, ma un investimento per le famiglie e per i figli e dunque grazie alle migliaia di vendite e all’aumentare delle industrie che le producevano, si aveva la possibilità di andare al cinema molto più spesso. Poi però con l’avvento delle televisioni in tutte le case e con l’arrivo della tv a colori degli anni settanta, si cominciò ad incrinare il rapporto con gli spettatori, anche perchè bisognava pure contare, che se pioveva era un problema, se era troppo caldo era un problema e se era troppo freddo era un’altro problema. Uno dopo l’altro vennero smantellati lasciando però il ricordo di una grande stagione e di una storia indelebile del cinema, anche oggi, comunque in certe zone degli Stati Uniti si possono vedere queste arene ormai abbandonate, mentre da noi, ogni tanto soprattutto nella stagione estiva, si prova a riportalo in vita.

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