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MOLESTIE SESSUALI MADE IN HOLLYWOOD PER MANO DI UNO DEI PIU’ NOTI PRODUTTORI

Brutto scivolone per uno dei produttori più famosi, più premiati e più conosciuti, fondatore di una delle case di produzione cinematografiche indipendenti, la Miramax, che tra gli anni novanta e duemila, ha cambiato la storia del cinema e dei film a basso budget. Harvey Weinstein, scopritore di talenti come un certo Questin Taratino ed attori come Matt Damon o Gwyneth Paltrow, oggi si trova nel più colossale vortice mediatico,  degli ultimi anni. Ben trenta donne, che lavoravano presso le sue dipendenze, lo hanno denuciato per molestie sessuali e tra loro anche una certa Ashely Judd, che come attrice, a causa delle sue denuncie verso il produttore, si è trovata disoccupata e bandita da Hollywood. Tutto nasce da un inchiesta del New York Times del 2015, proprio dopo un’intervista ad Ashely Judd, dove si era vista molestata con la classica storia, sesso in cambio di lavoro. Attrici, modelle e sue dipendenti, per trent’anni sono state in silenzio e tutti lo sapevano, ma d’altronde nessuno sputa nel piatto in cui mangia e perciò le vittime, sono state umiliate con l’indifferenza di tutti. Il furbo però, era pure un filantropo, per le note campagne contro le violenze sulle donne e per aver elargito soldi a molteuniversità, proprio per combattere gli abusi sessuali nei college, ma non solo, per le sue grandi donazioni al partito democratico era pure di casa alla Casa Bianca, amicone di Obama e pure della Clinton. Il suo modus operandi era fatto di casting in hotel, anzi nelle camere degli hotel, foto nudo da mandare in giro, minaccie per chi avrebbe parlato e tanto successo a coloro che sarebbero state carine con lui. Ma era pure più furbo, con contratti speciali per le donne, che non dovevano mai lamentarsi del capo e la riservatezza totale del lavoro e dei suoi modi di lavorare. Ma ancora più furbo, già sapendo dell’inchiesta, prima ha scritto una lettera pubblica, per dire che è un bravo marito e padre, che sì, ha sbagliato, ma in buona fede, che poi tra l’altro, le parole citate sono pure quelle di una canzone di Jay-Z. Il colpo finale poi è avvenuto ovviamente con la denucia al giornale per diffamazione, ma intanto il polverone ad Hollywood sta facendo eco in tutti i media americani e rischia di far chiudere la sua casadi produzione Weinstein Company, ma di sicuro furbo com’è, troverà una soluzione e tornerà ai fasti di un tempo, indenne e senza conseguenze.

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