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BRIGITTE HELM LA STAR DI METROPOLIS

E’ uno dei film più famosi della storia del cinema e si intitola Metropolis, girato nel 1927 e diretto dal regista, Fritz Lang, un film muto, che negli anni è rimasto leggendario, anche grazie alla sua attrice Brigitte Helm. Quando si parla di storia del cinema, le immagini di questo film, vengono sempre proposte e hanno fatto da sfondo anche a campagne pubblicitarie, a video musicali e non solo. La pellicola, all’epoca è stata all’avanguardia e negli anni, ha ispirato film come Blade Runner o Star Wars e anche la città di Superman, si chiama Metropolis, proprio per rendere omaggio a questo film. Nasce così, il cinema di fantascienza e dunque, suo malgrado, Brigitte, ne diventa l’icona, anche se poi nessuno ricorda il suo nome, tutti ricordano la sua immagine di cyborg dell’epoca, con il doppio ruolo di ragazza per bene umana e la donna robot, senza paura e senza personalità. E’ uno dei primi ruoli femminili, ad aver avuto un importanza storica e a segnare l’intera carriera dell’attrice, che intrappolata in questo personaggio, ha poi lavorato ben poco. A soli ventun anni, debutta sul grande schermo, proprio grazie a Metroplis, dopo che il regista, l’aveva notata negli uffici dell’ufa (l’ente dello spettacolo guidata da Goebbels, che finanziava i film tedeschi) dove lavorava come segretaria, ma il caso volle, che qualche anno prima, la madre mandò la foto della figlia, alla moglie di Lang, per farle fare un casting, quella lettera fu cestinata, ma il destino poi ripagò ambedue. Il successo fu tale, da lanciarla in alto nella vetta delle sfere tedesche, dove regnavano altre due donne, Marlene Dietrich e la regista Leni Riefensthal e proprio tra tutte e tre, venne giocata la parte della protagonista dell’Angelo Azzuro, che poi andò, come tutti sanno, a Marlene. Il suo contratto, con l’Ufa, durò dieci anni, ma l’arrivo del cinema sonoro, le tolse molte possibilità e poi nel 1936, sotto molte pressioni decise di ritirarsi, anche perchè ebrea. Hitler non le diede nemmeno il permesso, per volare in America, per interpretare la moglie di Frankstein, nell’omonimo film e si racconta di veri scontri, non solo verbali, tra i due. Dopo il suo matrimonio e l’arrivo della guerra, decise di scappare in Svizzera, dove rimase per il resto della sua vita e dove si occupava della casa e dei quattro figli, tanto che i figli, solo adulti, scoprirono che l’icona del cinema, era la loro madre. Morì del 1996, per un collasso e del suo passato, cancellò tutto, tanto che riusciva ad intervistarla, ormai anziana, non aveva mai risposte a domande sul cinema o su Hitler.

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