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YULIYA FINO AD IERI L’UNICA REGISTA DONNA AD AVER VINTO CANNES

Ieri Sofia Coppola è diventata la seconda regista, della storia, a portarsi a casa il premio per la miglior regia al Festival di Cannes, non che però in altri festival vada meglio, ma essere una regista donna è arduo e complicato. Anche per gli Oscar non va meglio, unica ad averlo vinto è stata Kathryn Bigelow nel 2010, ma almeno lei ha avuto fortuna, altre registe, come Alice Guy, che alla fine dell’ottocento ha creato un vero film o Elvira Notari, che ha creato il Neorealismo, sono state completamente cancellate dalla storia del cinema. E allora nella giornata della vittoria di Sofia, vogliamo ricordare la prima e fin ieri unica, donna regista ad aver vinto a Cannes, Yuliya Solntseva. Di lei si sa poco, tanti suoi film, sono andati nel dimenticatoio, ma va ricordata come una pioniera della sua generazione e perciò bisogna assolutamente conoscerla. Yuliya nata nel 1901 in Russia, nasce prima come attrice, ma poi passa alla regia e anche se solo, con una filmografia di quattordici titoli, si impose anche in Europa, senza però mai lasciare la sua patria. Nata come Yuliya Ippolitovna Peresvetova, sotto l’impero Russo, porta a casa il premio a Cannes, nel 1961 per il film, Chronicle of Flamming years, sull’occupazione dei nazisti del 1941. Mentre nel 1943, quando in Germania c’era una certa Leni Riefensthal regista del potere nazista, anche lei diede vita ad un documentario, con protagonisti Goering e Hitler, dal titolo Ukraine in Flames, che se ben ne condivideva la regia, con un uomo, le apri’ le porte del cinema. Ma quell’uomo, alias Aleksandr Dovzhenko, già regista affermato, diventò suo marito e sempre nella sua intera carriera, le diede un aiuto in tutto e per tutto, soprattutto con il montaggio. Montaggio che, in quegli anni segnò completamente, la maniera di pensare al film, con grandi registi e filosofi del cinema, che diedero le linee guida al cinema Russo e non solo. Ma quei grandi pensatori però, non diedero mai l’importanza che meritava Yuliya, morta nel 1989, senza aver mai avuto il rispetto nella storia del cinema.

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