Il montaggio cinematografico è uno dei lavori più “maschili” del cinema, le donne si possono con il contagocce, attualmente la più famosa si chiama Thelma Schoonmaker ed è la montatrice ufficiale di Martin Scorsese, ma prima di lei la pioniera di tutte fu, Dorothy Arzner. Quello che oggi chiamiamo all’inglese Editing, ovvero il montaggio è sempre stato percepito come lavoro di nicchia, ma in realtà è uno dei lavori più importanti nello sviluppo di un film. Il montaggio non solo da una “velocità”, ma crea tutte le scene legandole l’una con l’altra e se ben sottovalutato, resta uno dei più difficili lavori del cinema, anche perchè bisogna avere una grande pazienza. All’epoca di Dorothy, era impensabile che una donna potesse essere un “cutter”, cioè un “tagliatore”, parola che definiva fino agli cinquanta il montatore, perchè tagliava veramente la pellicola, per poi incollarla e dare vita al film vero e proprio come lo conosciamo noi. Nata a San Francisco nel 1897, grazie al famoso ristorante del padre, frequentato dalle celebrità, riuscì ad avere un ingaggio presso la Paramount come stenografa. Ben presto passa alle sceneggiature e dopo poco tempo al montaggio, ma all’epoca era impensabile che una donna potesse fare quel lavoro, perciò non era mai inserita nei crediti di nessun film. Di seguito passò anche alla regia, ma anche qui all’inizio non poteva firmare con il suo nome le pellicole, solo nel 1927, le fu data la grande opportunità di avere il nome non solo nel film, ma anche nel manifesto, tra l’altro non per volere dei produttori, ma per sua richiesta esplicita con tanto di ricatto e dunque il suo film “d’esordio” fu Fashion for women. Negli anni trenta fu l’unica donna regista del cinema americano e la prima a dirigere un film sonoro. Oggi viene ricordata proprio per questo, tanto che oltre alla stella sul marciapiede di Hollywood è entrata anche nel National Film Registry Americano.