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LA LEGGE DE HAVILLAND

La centenaria Olivia De Havilland, famosa per essere stata la sorella di Joan Fontaine, ma soprattutto per il ruolo di Melania Hamilton in Via col vento del 1939, il film più visto di tutti i tempi è anche famosa per un curioso fatto, che all’epoca ha mandato su tutte le furie le alte vette di Hollywood. Dai due premi Oscar, la grande rivalità con la sorella attrice e la sua carriera cominciata giovanissima, Olivia ha sempre dimostrato carattere da vendere e nel 1943 ha fatto causa alla Warner Bros. per la libertà di indipendenza degli attori. Tutto perchè tra gli anni venti e trenta, le case di produzione che mettevano sotto contratto le star, avevano libertà di decidere su tutta la loro vita, film inclusi, praticamente se si aveva un contratto di tre anni con qualcuna di loro, non si potevano fare film con altre persone, perciò poteva capitare di avere un contratto di tanti anni e non fare film. Il contratto molto dettagliato, aveva anche una sezione dove si esplicitava anche i giorni lavorativi, domeniche incluse, in cui il suddetto attore non poteva assolutamente partecipare a nessun tipo di lavoro, se non per la società stessa, inoltre il contratto non aveva nessuna possibilità di essere sciolto prima del termine. Ed ecco che Olivia, all’epoca nel pieno della sua carriera, ha chiesto una finestra sul suo contratto, ovvero lasciarla andare a fare altri film, per altre case di produzioni, continuando però a lavorare anche per loro e nelle regole di quel vigente contratto. Una causa lunga diversi anni, portò la California a cambiare il suo codice dei lavoratori, tanto che nacque la legge De Havilland nella sezione 2855. Un grande successo che perdura anche oggi, tanto che autori come Jared Leto, Karl Urban, Rita Ora, hanno chiesto di applicare questa legge ai loro contratti senza dover andare ad un processo.

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