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STAR WARS SI TINGE DI ROSA

Esce in questi giorni il secondo capitolo, della terza saga di Guerre Stellari, dal titolo Rogue One e come già nel film dello scorso anno, Il risveglio della forza, sono le donne a farne la differenza. Se negli anni settanta, nei primi tre capitoli della saga, si parlava solo della principessa Leila forse più per i suoi abiti e per la sua pettinatura, nella seconda saga degli anni novanta, prequel di Star Wars, la principessa Amidala, alias Natalie Portman era quasi l’unica donna di tutto il film (piccola nota, la sua controfigura era Keira Knightley), ma oggi tutto cambia e dato che la saga, ha anche tante fans femmine, ha deciso di sperimentare nuovi personaggi e dare più spazio alle donne. Ecco che una delle protagoniste dalla spada laser diventa donna, con il volto di Daisy Ridley, accanto a lei la saggia Carrie Fisher, che torna nel ruolo di Leila e poi Lupita Nyong’o, mentre nel nuovo capitolo che arriva in sala in questi giorni, c’è anche Felicity Jones. Ma non è tutto qui, la produttrice del film è Kathleen Kennedy, una delle donne più potenti di Hollywood che ha dichiarato “Non c’è niente che ci piacerebbe di più rispetto al trovare una regista per Star Wars. Si è presupposto che le persone coinvolte debbano essere prevalentemente uomini. Ci sono donne che sono fan di Star Wars. E’ per questo che è così folle questa idea” perciò adesso è alla ricerca di una regista donna per lo spin-off del film. Sempre per quanto riguarda il primo episodio del 2015, sei degli otto membri delegati allo sviluppo del progetto, erano donne e mentre fino a qualche anno fa gli spettatori erano soprattutto maschi, adesso c’è un aumento di ragazze che pagano per vedere questo film. Ma forse la cosa più importante per la produzione è che introducendo le donne, gli incassi non hanno subito nessuna flessione, anzi hanno già battuto record su record. Insomma i tempi sono cambiati e quelli di Star Wars lo hanno capito chiaramente.

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