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LO SBIANCAMENTO DEI FILM METTE NEI GUAI MATT DAMON

Uscirà in Italia a febbraio, il nuovo film di Matt Damon, The great wall, storia fantasy, sulla costruzione della muraglia cinese, con guerre, vittime e sangue. Un filmone dal costo esorbitante made in Hollywood, ma che per accaparrarsi il box office cinese, ormai leader del mercato del cinema, riesce a chiamare a dirigere il film il regista Zhāng Yìmóu ed inserire nella produzione, anche qualche capitale orientale e qualche ripresa fatta da quelle parti. Puntuale arrivano anche le polemiche, perchè la pellicola è considerata troppo “bianca” ovvero in una storia, tutta orientale, comparse, attori e soprattutto Matt Damon, sono quasi tutti “bianchi”. Matt Damon preso in causa, che poi lui non c’entra niente, forse bisognerebbe andare da chi ha fatto il casting del film, difende a spada tratta, le scelte artistiche, dicendo, che questo film, non è tratto da una storia vera, ovvero, i fatti sono veri, ma poi tutto il resto è inventato, due, è un fantasy perciò più vicino, al gusto dei giovani e dei videogiochi, tre, anche se lui è Americano, nella vera impresa furono coinvolti anche molti europei perciò “bianchi”. Ma forse la cosa che ha fatto più discutere è come vengono narrati i fati, con i “bianchi” che devono salvare il mondo e gli orientali i cattivi di turno, perciò in patria lo stesso, regista è già stato accusato, di preferire i soldi alle tradizioni culturali. Bisogna anche sottolineare, che questa polemica, arriva proprio dall’oriente, dove il regista, già in passato ha avuto grandi problemi con le leggi e le sue scelte di vita descritte, troppo orientali, Yìmóu infatti ha avuto anche un processo, perchè padre di sette figli, cosa illegale, ma in realtà ne aveva solo riconosciuto tre per non inceppare contro la legge (quella di un figlio per coppia) ma comunque è stato condannato a pagare una multa di un milione di dollari. Magari sarà tutta una pubblicità montata dalla stessa Hollywood, resta il problema di sempre, le minoranze sono ancora legate a stereotipi e solo la comunità afroamericana, sta riuscendo nell’impresa di cambiare le regole, con film e personaggi che poi piacciono a chiunque compri il biglietto.

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