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LE DONNE SECONDO HITCHCOCK

Il grande Alfred Hitchcock è un’altro di quella piccola schiera di registi, che amano le donne e le hanno rappresentate al meglio. Anche se in questi giorni, l’autobiografia di Tippi Hedren, che con lui ha girato The birds, lo ha citato come un molestatore, ma forse più per farsi pubblicità, il regista è stato uno che alle donne, ha dato largo spazio in tutti i suoi film ed anche se voleva tanto da loro come attrici, le ha sempre ripagate con il successo. Ma ben pochi sanno, che dietro a lui, c’era lo zampino dell’adorata moglie, Alma Reville, che lo seguiva passo a passo in ogni suoi film, prima nella sua mente e poi su carta. Lei che ha sacrificato la sua carriera di sceneggiatrice per seguirlo nel suo lavoro, molte volte senza essere nei crediti di essi, lo ha sempre incoraggiato, anche se come nel caso di Psyco, fu riluttante nel dover usare i priori risparmi di una vita per la sua realizzazione. Comunque, le cose andarono più che bene, anche se molte volte, non era facile accettare che il marito passasse tutto il tempo, con donne bellissime di cui lui era artisticamente innamorato. Alfred amava le bionde, le bionde glaciali, le donne raffinate e misteriose, ma la sua preferita era unicamente Grace Kelly, che poi tentava di ricercare anche in tutte le altre. Grace era la sua confidente e quando lasciò il cinema, per Montecarlo, fu un grande dolore per lui, che più di una volta negli anni, la ricontattò per tornare sul set, ma Grace teneva troppo alla sua famiglia e al principato. Gli elementi che si possono ritrovare in quasi tutti i film, sono la grande eleganza degli abiti femminili, capelli sempre ben pettinati, sensualità mai troppo esplicita, poco trucco, ma soprattutto è la mente l’arma vincente di tutte le sue eroine. Nella galleria delle sue muse, oltre a Grace Kelly e Tippi Hedren ci sono Kim Novak, Eva Marie Saint, Doris Day tutte molto simili l’una con l’altra e quasi una ripetizione ossessiva, sullo stesso concetto femminile, che poi anche la stessa moglie, ne era gelosa, perchè sapeva che quello era il suo modello femminile, anche se lei era molto diversa. I personaggi che amava erano le donne, misteriose, con passati foschi, sempre in bilico tra il buono e il cattivo e anche quando le donne, passavano in secondo piano, erano sempre una degna spalla, alla base di tutto lo sviluppo della storia del film. Sarà sempre ricordato come regista della suspance e degli intrighi, ma sarà sempre ricordato dalle sue attrici, come la grande fortuna della loro carriera e dagli spettatori, un uomo di grande narrazione, che delle donne ha fatto la sua arma a doppio taglio.

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