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LA MADRE DEL NEOREALISMO

Quando si parla di Neorealismo, subito ci vengono in mente registi come Visconti, DeSica o Rossellini, ma ben pochi sanno che ad aprire la strada a questa corrente artistica è stata una donna, alias Elvira Notari. La storia l’ha completamente eliminata da quella che è stata l’innovazione stilistica della storia del cinema, questo perchè in realtà i palati fini degli storici cinematografici, lo deducono come un pre-neorealismo, perciò ben poco importante. Comunque sia, è stata la prima regista donna italiana, con all’attivo più di sessanta lungometraggi risalenti tra il 1906 e il 1929, con storie per lo più Napoletane, che scriveva di persona, sempre legate ai piccoli sobborghi e alla gente comune, proprio per risaltarne le sfumature, colorava la pellicola dando delle intensità drammatiche a quella che oggi conosciamo come fotografia cinematografica. Oltre a fare la regista, si occupava anche di tutto l’aspetto marketing, una novità assoluta dell’epoca e poi i rapporti con la stampa e tutti i manifesti di promozione del film, insomma non era solo una semplice regista ma un vero manager. Non era facile all’epoca essere una regista donna, perchè la donna era ancora vista come angelo del focolaio, perciò anche i personaggi dei suoi film, non andavano a genio alla cultura maschilista dell’epoca, ma soprattutto alla cultura fascista, che si imponeva con la censura delle sue pellicole. Ma tutto questo non la scoraggiò mai tanto che aprì una propria scuola d’arte cinematografica, purtroppo però il suo duro lavoro non ha mai avuto il giusto riconoscimento e a tutt’oggi, nessuno mette mai il suo nome, accanto ai grandi registi del neorealismo.

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