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CARMEL MYERS LA VAMP

Agli inizi del cinema erano poche le parti per le donne e si dividevano in ben precisi standard, c’era l’angelo del focolare, c’era la simpatica delle comiche e la bellona di turno, ma nei primi anni del cinema muto, arrivò anche la vamp, ruolo portato via un po’ alla letteratura, quella un po’ gotica e un po’ dark. Non c’era ancora l’horror come lo conosciamo noi, ma c’erano storie surreali di vampiri e mostri e le attrici che davano volto a queste nuove eroine erano chiamate Vamp. Non era una femme fatale e neanche una delle nostre dark lady, ma chi entrava in questi ruoli poi non ne usciva più ed è il caso di Carmel Myers. Se la pioniera del genere fu Theda Bara, l’altra che provò a cimentarsi in tali ruoli fu la Myers, ma in ben pochi la conoscono dato lo scarso successo che ebbe nel cinema. Nata nel 1889 a San Francisco, figlia di un rabbino emigrante dall’Australia e madre emigrante Austriaca, dopo il trasferimento a Los Angeles, ebbe la grande fortuna, di incontrare il regista D.W. Griffith, grande amico del padre, che le offrì un ruolo in uno dei film più famosi della storia, ovvero Intolerance, dove interpretava la favorita dell’ harem, che le aprì le porte di Hollywood in poco tempo. La MGM non se la fece sfuggire e le fece firmare un contratto con loro, ma non solo, anche il fratello divenne subito dopo, scrittore e regista. Dopo la parte nel film Ben-Hur, divenne anche la protagonista assoluta di tutti i suoi successivi film e divenne anche famosa alle cronache, per essere stata rapinata di tutti i suoi costosissimi gioielli, dopo che un ladro le entrò in casa. Anche nel 1931 le cronache mondane parlarono di lei, dopo che in un incidente d’auto si ruppe un polso, un braccio e ne uscì con una cicatrice al volto, ma non per l’incidente in sé, ma per la cifra che l’assicurazione le sborsò, cinquanta mila dollari, che all’epoca era una cifra esagerata. L’arrivo del sonoro, che stroncò diverse carriere, non ebbe nessuna ripercussione per lei e il suo lavoro, anche se non avrebbe mai brillato come tante altre, ma purtroppo l’età non le lasciò scampo, perché all’epoca a trent’anni le attrici erano già finite. Con l’arrivo della seconda guerra mondiale e la crisi che il cinema stava subendo, decise di ritirarsi, ma comunque si aprì delle carriere alternative in altri ambiti. Ed ecco che divenne una grandissima immobiliarista e creò una sua linea di profumi con annessa fabbrica. Grande amante del nuoto, del tennis e degli scacchi morì nel 1980 all’età di ottantun anni e dopo aver seppellito ben tre mariti.

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