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I DIRITTI DELLE DONNE SECONDO IL TRIO JONES-BATES-LEDER

Si chiama Ruth Joan Bader Ginsburg ed è stata la seconda donna ad entrare nella corte suprema degli Stati Uniti e si è sempre occupata di diritti delle donne, di uguaglianza di genere e nel 2009 la rivista Forbs, l’ha eletta tra le cento donne più potenti. Oggi su di lei si gira un film, che uscirà nella stagione autunnale, dal titolo On the basis of sex  e che vede Felicity Jones, quella di Rouge One, nei suoi panni. Con lei un cast di attori come Armie Hammer, Justin Theroux e la grande Kathy Bates, nei panni dell’altro grande giudice, dei diritti per le donne e dunque maestra di ideali della Ginsburg, Dorothy Kenyon. La regia è di Mimi Leder, una che ha cominciato con Spielberg e che proprio lui, nel 1997 l’ha voluta al timone del primo della sua nuova società, dell’epoca, Dreamworks Pictures, il film si intitolava The peacemaker e fu un successo di pubblico e critica, che le aprì, la strada per tutto il suo futuro da regista. Il suo ultimo film è stato nel 2009, con lo sfortunato The code; amante dell’action, del thriller e della sunspence, tutto made in Hollywood, oggi torna alla regia dopo anni d’assesnza. In questi anni di buio cinematografico però, ha dato vita anche come produttrice ad una delle serie più acclamate dalla critica,dal titolo The leftlovers, che vedeva proprio, Justin Theroux come protagonista, che a sua volta e suo malgrado è più conosciuto come il neo ex marito di Jennifer Aniston. La sceneggiatura per anni, ha fatto parte di una lista nera, ovvero un film con temi difficili, che nessuno vuole produrre ma è una bella storia. Solo quando, quattro anni fa, fu tolta dai cassetti per metterla in circolazione, Natalia Portman era la protagonista perfetta, eliminata solo, a poche settimane dalle riprese e sotituita dalla più giovane Jones, forse anche per accalappiare il gusto dei più giovani, che sentiranno anche la musica della loro beniamina Adele. Il motto della Leder, anche lei molto legata al mondo dei diritti al femminile soprattutto nel cinema, dice che se fino a qualche tempo fa, i quaranta erano i nuovi trenta, i trenta erano i nuovi venti, da oggi tutti capiranno che le donne non hanno età e che saranno delle giovani vent’enni per sempre. Dunque è la regista giusta per il film giusto, che si sofferma molto sulla giovane Ruth, una delle poche ragazze, nove inbtutto su cinquecento iscritti, che frequentava Harvard, denigrata da molti insegnanti e da molti dei suoi compagni, anche invidiosi del suo talento e delle sue doti da studente modelo. Ovviamente siamo alla fine degli anni cinquanta ed è difficile far capire che una ragazza può anche studiare, compreso il marito, sposato da giovanissima. Da laureata, comunque fece fatica a trovare lavoro proprio perchè donna, ma divenne la pioniera dei diritti sociali, delle battaglie femmiste, dell’uguaglianza tra i generi, che la portò a scrivere il primo libro sulla discriminazione sessuale.

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