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EDNA PURVIANCE LA PRIMA DONNA DEL CINEMA MUTO

La prima donna del cinema muto, così Edna Purviance classe 1895, era conosciuta nei primi anni venti, non perchè non c’erano donne, ma perchè lei era membro ufficiale di delle più famose “gang” dell’epoca, ovvero era memebro di quel piccolo gruppo con a capo un certo Charlie Chaplin. Cresciuta in California in una famiglia borghese che le impartiva lezioni di pianoforte, nel 1915 a soli vent’anni, venne contatta per un provino per entrare nel famoso clan del giovane Charlie Chaplin, che appena messo piede nella appena nata Hollywood, aveva già bruciato un enorme contratto con una delle più grandi case cinematografiche dell’epoca. Cambiato studios, doveva perciò cercare la sostituta di Mabel Normand, la spalla femmile di Chaplin fino a quel momento. Edna, alta bionda e con un bel sorriso incantò l’attore, che le diede anche senza nessuna esperienza il lavoro. Ma Chaplin amante delle belle donne e delle giovinette, si mise subito all’opera e ne fece la sua amante tra alti e bassi e soprattutto tra i diversi matrimoni dell’attore, che tre anni dopo l’ incontro con Edna, sposò Mildred Harris una ragazza di diciasette anni. Nel 1921 il secondo colpo con Lita Grey, anche lei attrice alle prime esperienze, che pure rimase incinta e le soffiò la parte della protagonista ne Il monello. Edna si diede perciò all’alcool e in pochi anni perse la sua bellezza, mettendo pure qualche chilo di troppo, tanto che Chaplin ormai non la voleva nemmeno più nei suoi film. I due però erano molto amici e Chaplin per aiutarla, la spinse ad una carriera da solista, ma che purtroppo, a causa delle sue troppe bevute, segnarono anche l’oblio della sua carriera. Il colpo finale arrivò con uno scandalo, che nella Hollywood dell’epoca era pure normale, una sera Edna era nella villa di un amico maniate petroliere, all’ arrivo di Mabel Normand, ci fu una sparatoria che culminò con il petroliere ferito e la carriera delle due attrici termiate. Edna però poteva contare sempre sull’amico Chaplin, che le dava un assegno tutti i mesi per mantenersi, anche se ormai non lavorava più, solo l’esilio in Svizzera con la moglie Oona, mise fine al sussidio che per anni l’aveva mantenuta. Ma Chaplin comunque non rovinò mai quell’amicizia, tanto che nel 1952 a quasi trent’anni dall’addio alle scene dell’attrice, le venne offerta una parte in Luci della ribalta, ma anche se la magia tra i due era ancora presente, era difficile riconoscersi perchè i segni della vita erano su enrambi i volti, così viene ricordato questo ultimo incontro tra i due, nella biografia dell’attore. Nel 1958 un cancro alla gola la portò via definitivamente dal cinema e a casa sua furono ritrovati dei ritagli di giornali in alcuni quaderni, tutti su l’amico Chaplin. Una storia di grande amicizia in un mondo in cui i sentimenti, passano sempre in secondo piano, ma è anche la storia di una donna entrata a pieno titolo di un club di uomini che hanno fatto la storia del cinema e che negli anni è rimasta l’unica donna degna di essere una “spalla” di un icona del cinema.

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