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KEIRA KNIGHTLEY DIVENTA LA POETESSA COLETTE

Sidonie Gabrielle Colette è stata una delle figure culturali francesi più conosciute degli inizi del novecento. Poetessa ed attrice, per il suo lavoro ricevette anche la Legion d’onore e fu la prima donna a ricevere i funerali di stato. Era pure un’autrice, un critica teatrale, giornalista, sceneggiatrice e pure commerciante di cosmetici, con la propria linea, una cosa che all’epoca, non come oggi, era una vera innovazione. Personaggio mondano, amante delle bella vita e di molti uomini, usava anche il suo corpo per le performance, scandalizzando sempre i ben pensanti. A lei è dedicato il film Colette che uscirà a fine anno e che avrà il volto di Keira Knightley, con una sceneggiatura già scritta nel 2001, ma che nessuno osava produrre. Il regista è Wash Westmoreland lo stello di Still Alice con Julianne Moore, che ama molto l’universo femminile e che ha filmato il film in Ungheria, per risparmiare sul budget, ma che ha scelto la sua terra natia, l’Inghilterra, per alcuni interni, perchè ci teneva molto alla perfezione scenica e cromatica che stava cercando. Il film biografico, darà ampio spazio, agli amori della poetessa, che all’epoca, diedero vita a pettegolezzi in tutta Parigi, anche perchè mai nascosti e sempre mostrati a tutti, senza mai vergognarsi delle sue passioni e dei suoi amori, anche extra-matrimoniali. Un bel personaggio femmile, anche difficile, ma come già per A dangerous method, avrà la possibilità, di far uscire a Keira, anche delle sfumature di recitazione, che in molte altre sue pellicole, vengono a mancare.

1 pensiero riguardo “KEIRA KNIGHTLEY DIVENTA LA POETESSA COLETTE

  1. Keira Knightley dimostra sempre più di avere buon gusto nella scelta dei ruoli da interpretare , per questo è una delle mie attrici preferite.
    Sebbene in molti la critichino perchè continua a recitare solitamente in film ambientati nel secolo Ottocento, sono certa che continuerà a stupire e magari a suscitare quei sentimenti che nell’animo umano sono la presa di coscienza per chi è affascinato dalle sue interpretazioni e l’invidia o l’impotenza per chi non riesce a coglierne il valore.

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