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MEREDITH MADGE L’ATTRICE CHE RAPI’ IL SUO MANAGER

Ci sono tante storie molto bizzarre ad Hollywood, che potrebbero benissimo essere sottoposte ai fratelli Coen per farci un film e la storia di Meredith Madge è una di queste. Marjorie May Massow, era ragazza di provincia nata negli anni venti e come tante adolescenti di provincia, chiuse in quattro mura e con un futuro già scritto come madre e moglie, decise di scappare ed andare a Los Angeles per cominciare una carriera nel ciema. Fu pure fortunata perchè cominciò con piccole particine, che le permettevano di vivere da sola e di poter pensare al suo futuro e come ogni attrice che si rispetti, pure di avere un manager. Nel 1947 con un bel contratto per la RKO si appresta a diventare ricca e perciò decise di comprarsi una villa sulle colline di Hollywood come le vere dive. Purtroppo questa villa stava divetando una disputa tra lei e il suo manager Nick Gianaclis che la se la contendevano. Una sera mentre il manager e la sua guardia del corpo stavano tornando a casa, incontrarono per strada Meredith, che disse ai due di seguirla alla villa per poter mettersi d’accordo sul da farsi per la compravendita dell’immobile. Arrivati al viale della villa il buio. I due si risvegliarono dentro un bagagliaio e poi vennero portati accanto ad un burrone per essere picchiati e buttati giù. Due loschi tipi con armi in mano, pure maldestri, non avevano ben capito con chi avevano a che fare, tanto che la guardia del corpo riuscì con un colpo e buttarli per terra e farli scappare. In mezzo al niente e di notte riuscirono a trovare una casa e chiamare la polizia. Il 2 luglio 1947 la polizia arrestò Meredith, che diceva di essere innocente, ma le prove contro la donna erano  molto serie, era accusata di rapimento e di aver pagato due serial killer, per uccidere i due uomini. Lei si difese dichiarando che l’uomo l’aveva ingannata perchè il prestito che le aveva elargito per la villa, era in realtà un mezzo per farsi firmare una poliza che poi lo faceva diventare proprietario dell’immobile. Dopo poche settimane cominciò il processo e dopo altre poche settimane fu incriminata, non convinse neanche la sua versione di donna mentalmente manipolata e di donna pure minacciata. Alla sbarra con lei anche i due uomini complici della donna; la giuria formata da undici donne ed un uomo, condannò l’attrice a cinque anni di prigione. Due anni dopo, due investigatori privati dilettanti che svolgevano delle ricerche, riuscirono a riaprire il caso, perchè scoprirono che la realtà era ben diversa ed erano coinvolti pure un banchiere ed un avvocato. Dunque, fu il manager ad aver creato tutto, portando la donna all’esasperazione, che poi mandata nelle mani del banchiere, le mise in testa la storia del rapimento. Dopo tale scoperta la donna fu scarcerata, ma tornata a casa, la sua carriera fu compromessa per sempre, tanto da finire nel dimenticatoio del cinema.

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