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ELIZABETH SHORT LA BLACK DALIA

Per il suo afferrato omicidio, Elizabeth Short è stata chiamata la Dalia Nera e a sua malgrado, ha ispirato film, racconti, serie tv ed è rimasta nella storia degli assassini americani, con il più raccapricciate omicidio insoluto di Hollywood. A soli vent’anni Elizabeth, decide di trasferirsi in California, dove si arrangiava tra piccoli lavori e dove venne soprannominata, dagli amici, la dalia nera, per quella sua passione nell’usare solo abiti di color nero e per aver visto un centinaio di volte, il film La dalia azzurra. Molti uomini, soprattutto militari, del fronte, volevano sposarla, ma lei cominciò con i primi casting per il cinema, sognando una vita da attrice. Riuscì solo però, nell’intento di fare film porno, illegali a quell’epoca e di diventare una escort, per mantenersi. Il 15 gennaio del 1947 a soli ventitré anni, il  suo corpo, dilaniato e mutilato, fu ritrovato in un parco. Il corpo fu tagliato in due parti e le furono tolti i genitali, i capelli tinti di rosso, ferite da tortura in tutto il corpo e un taglio in faccia, che partiva da un orecchio all’altro, che andava a formare un sorriso, non c’era nemmeno sangue, perchè lavata prima dell’abbandono. Mai fino a quel tempo, la polizia aveva visto una scena del genere e proprio per questo, tutti lavorarono al caso incessantemente. Anche l’opinione pubblica e giornali, cominciarono ad appassionarsi a questo delitto, chiamato il delitto della dalia nera. Erano altri tempi e non c’era CSI, perciò le indagini, fatte male e perdendo prove, portarono a ventidue indagati. Ma venne fuori anche la vera vita della ragazza, una prostituta d’alto bordo, dedita ad alcool e droga, che non riuscendo a sfondare nel cinema, fu usata dagli uomini, in tutti i sensi. Uno degli sospettati fu il chirurgo, che le praticò alcuni aborti, ma morendo l’anno seguente, non si riuscì a capire bene, cosa c’era tra i due. Anche un’altro dottore fu accusato, ma tutti sempre scarcerati e prosciolti per mancanza di prove. Pure Orson Welles, entrò in questa lista, solo prchè usò un manichino in un suo film, tagliato come la sventurata Elizabeth. Insomma si brancolava nel buoi e nel buoi si resta anche adesso, perchè questo delitto, non ha mai trovato un colpevole e fa parte di uno dei casi mai risolti, che più ha appassionato l’opinione pubblica e i giri di Hollywood. Nel 1993, le venne eretta una statua, nello stato del Massachusetts alla sua memoria e nell’hotel, dove la videro per l’ultima volta, le dedicarono un cocktail, chiamato Black Dahlia in suo onore, che esiste a tutt’oggi e dove cinque giorni prima, del ritrovamento del corpo, stava aspettando la sorella, per l’ultima volta.

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