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I 70 ANNI DI ARNOLD SCHWARZENEGGER

Arriva a spegnere settanta candeline, senza assolutamente dimostrarle, Arnold Schwarzeneger, uno che se pur non sa recitare, a suo modo ha scritto la storia del cinema. Con i suoi sessantun film, dei quali anche molto brutti, tra gli anni ottanta e novanta è stato il fiore all’occhiello di Hollywood, che lo ha sempre ingaggiato a son di milioni di dollari e che poi proprio dello stato della California ne è pure diventato il governatore. Il giovane Mister Olimpia, amante del culto del corpo e vincitore di diverse gare di culturismo, che una volta era molto in voga e anche di qualche anabolizzante di troppo, arriva in America, dalla sua Austria, dove alle spalle si è lasciato un fratello morto in un incidente e il padre anche lui deceduto, per il cuore, l’anno seguente. Ma non è solo cultore del fisico è anche un grande uomo d’affari, anche grazie ai video educativi sullo sport, per la distribuzione nelle scuole. Insomma Arnold capisce che i muscoli senza cervello, non servono a niente, tanto che nel 1979, si porta a casa anche una laurea in marketing. Nel 1983 diventa cittadino Americano, si dice pure, che all’inizio ci entrò illegalmente e nel 1986, il colpaccio, sposando Maria Shiver, nipote dello scomparso presidente Kennedy, che gli apre le porte nella royal family Kennedy, dove impara la vera politica e dove anche se repubblicano, comincia a fare i primi passi, per un futuro presidenziale, che però non potrà mai avere, perchè non nato negli Usa. Ma il tipo non si abbatte di certo, prima nel 1982, dopo non aver passato l’audizione per Hulk, la serie televisiva, fa il colpaccio con Conan il barbaro e di seguito anche Terminator. Diventa così il divo degli action movie, dei muscoli, della mascolinità e del sudore e nel 1991 si cimenta nella storia del cinema con Terminator 2, che oltre a diventare un blockbuster, diventa l’esperimento del regista James Cameron, che riscrive la storia degli effetti speciali. Ma non è ancora contento e decide, che oltre ai muscoli, ci vuole buon umore, perciò comincia a percorrere la strada delle commedie, da cui ne esce a volte vincente, a volte sconfitto, come nel caso di Last action hero, ricordato, come uno dei più brutti film della storia. Nel 2003 la svolta, il sogno diventa realtà con il 48,6% e diventa governatore della California, diritti gay, aborto, armi, medicine per i poveri  e soprattutto il tema del cambiamento climatico, lo fanno riconfermare fino al 2011. Ma ci sono anche alcune ombre, anzi qualche gossip, quel figlio nato dalla sua cameriera, che gli è costato dopo venticinque anni il matrimonio con Maria, dal quale ha avuto quattro figli e che come una santa, gli è sempre rimasta accanto, anche dopo tutte le scapatelle, negli anni da governatore, in cui si ricordano delle tante orgie, durante gli spostamenti nel jet privato. Ma alla scoperta del nuovo figlio, che ormai aveva già quattordici anni, non ha retto e subito dopo la fine del mandato, lo lascia, ma come sempre, da santa, i due continuano ad avere buoni rapporti. L’unico fregatura imprenditoriale, incredibilmente, l’ha presa con l’affare Planet Hollywood, la quale società ha fatto enormi buchi ed oggi di quell’impero di ristoranti restano, solo alcuni cimeli come a New York. Oggi torna al cinema, con i suoi classici action movies, ma di sicuro la carriera politica, non verrà mai da meno, anche se per uno come lui, gli roderà che non potrà mai essere presidente degli Stati Uniti ed in questi mesi, vedendo al trono Trump, ne sarà ancora di più amareggiato.

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