Valeska Suratt attrice americana classe 1882 è stata una diva del cinema muto, ma purtroppo quasi tutte le sue pellicole sono state perse nel tempo. A molti il suo nome non dirà niente, proprio per questo grande problema, le prime pellicole del cinema sono quasi tutte andate disperse, anzi si sono rovinate per l’usura del tempo, anche perchè si usavano ancora dei rudimentali effetti chimici sulla pellicola, che si deterioravano in pochi anni. Questo problema delle pellicole deteriorate, ha fatto sì, che gran parte dei primi film muti non siano mai stati visti, se non dagli spettatori del tempo. Negli anni, per arginare il problema si è deciso di restaurare le pellicole più importanti, ma agli inizi non c’era neanche il personale al quale affidare tale iniziativa, oggi invece, posti come la Cineteca di Bologna, sono i migliori d’Europa nel restauro delle vecchie pellicole. Tornando alla nostra sfortunata Valeska, agli inizi del novecento, cominciò i primi passi nel teatro, dove conobbe anche il marito e la sua fama diventò grande grazie ai capi che indossava sul palco. Diventata la prima fashion victim dell’epoca, riuscì a portarsi a casa un contratto con la Fox e passare così al cinema, con clausole speciali per il suo guardaroba cinematografico, che per l’epoca costava una follia e usava metri metri e metri di stoffe pregiate. Questa immagine di vamp, però ben presto stancò il suo pubblico e già nel 1920, l’attrice stava andando in declino e dopo una battaglia legale contro la produzione del film King of kings del 1927, rea di averle rubato una sceneggiatura scritta da lei stessa, la porte di Hollywood le furono chiuse. Per tutto il resto della sua vita, visse come una disagiata, sena nessun soldo e dentro e fuori dalle cliniche mentali, ma comunque riuscì ad arrivare ad ottanta anni, per poi morire proprio dentro una di quelle cliniche.