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THE BIRTH OF A NATION IL FILM DELL’ANNO

Sembra incredibile ma un piccolo film, costato neanche 10mila dollari, è diventato il cult dell’anno. Uscirà da noi solo a gennaio, ovviamente perchè già tutti sanno, sarà la sorpresa dell’Oscar 2016, mentre in America, dopo il grande successo allo scorso Sundance Film Festival e a questo di Toronto, uscirà al cinema, i primi di ottobre. Il film, dal titolo storico, perchè si rifà a quello già celebre David W. Griffith del 1915, è la vera storia di Nat Turner, afroamericano che diede via alla rivoluzione per la liberalizzazione degli schivi in Virginia nel 1831. Lui, lo schiavo intelligente, che aveva imparato a leggere e scrivere, aveva anche capito la grave situazione che il paese stava perpetuando agli “schiavi” importati dall’Africa, venduti a caro prezzo nelle magioni e poi umiliati e torturati, da ricchi panciuti Americani. Di queste storie forse, il cinema ne ha già viste a sufficienza, ma qui il lato da ammirare e la stima da porgli sta tutta nei mezzi  della realizzazione. L’attore Nate Parker, attualmente sconosciuto, ma aspettate e vedrete, dopo anni passati da comparsa, si vede inserito proprio dal Sundance Film Festival, nel loro laboratorio di sceneggiatura ed è qui, che crea il suo film, ma ovviamente nessuno ne vuole sapere. Si ingegna così, a cercare fondi, mettendone direttamente di suoi e diventandone il regista e l’attore protagonista. Con un budget esinuo, si è portato a casa i più importanti premi al Sundace Film Festival, che gli hanno aperto le porte di Hollywood che lo distribuiranno con tanto di porta aperta alla campagna degli prossimi Oscar. Un grande successo inaspettato per tutti, ma sì c’è la fregatura, perchè direttamente dal passato di Parker, padre di cinque figli e cattolico convinto, arriva una condanna per stupro, anzi una mezza condanna, perchè in realtà ad andare in prigione è stato  solo il suo amico, il vero stupratore, lui invece per un cavillo è stato assolto, ma la vittima si è suicidata per depressione pochi anni dopo. Siamo sicuri che del film se ne parlerà molto, ma come sempre Hollywood, non lascerà a Parker una vittoria, così facilmente.

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